BASSO. Il varesino torna a pedalare, ma deve ancora decidere il suo futuro

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Ivan Basso prima di tornare in sella parla così da Livigno: «La bicicletta è la mia vita, poter tornarci sopra è una vera gioia. Da oggi ricomincio a pedalare, devo ancora decidere come… L’agonismo è dentro di me, ma si può pedalare anche senza un numero dorsale attaccato alla schiena».

Il varesino ha in programma per il 1° settembre un controllo medico per confermare a che punto è la lotta contro il brutto male scoperto mentre era impegnato al Tour de France perciò è ovviamente cauto nel parlare di un suo possibile ritorno alle corse.

«Negli ultimi 10 giorni di vacanza con la mia famiglia ho riscoperto il piacere di guardarmi attorno. Il mio futuro sarà di sicuro nel ciclismo, ma non so ancora in quale veste. Ringrazio la Tinkoff Saxo, il team mi ha dato massima libertà e mi è stato vicino in questa battaglia. Tornare a pedalare è un successo. Il mio rendimento nell’ultimo periodo va rivisto alla luce degli ultimi avvenimenti. La bici è la mia famiglia, le valutazioni sul futuro le prenderò con calma».

E ancora: «Nelle ultime settimane gli scenari sono cambiati così in fretta, ora mi trovo a un cambio importante nella mia vita perciò voglio scegliere per il meglio. Per la prima volta ho vissuto Ferragosto in vacanza, il Tour da spettatore, il ciclismo da tifoso. La Grande Boucle con così tanti campioni al via è stata uno spettacolo, non mi sono piaciute le critiche distruttive nei confronti di Froome, il ciclismo ha investito tanto nella lotta al doping, ha ritrovato credibilità con i fatti, sulle strade ci sono sempre più bici e come diceva Aldo Sassi “sempre avanti, mai paura”».

da tuttobiciweb.com, a firma Pietro Illarietti

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